
Riduzione seno, intervento e rischi
Riduzione seno
L’intervento di riduzione seno è chiamato in gergo più tecnico mastoplastica riduttiva e ha l’obiettivo di diminuire il volume e la dimensione del seno. In genere questo intervento viene richiesto da donne che vivono con grande disagio fisico e psicologico un seno eccessivamente prosperoso e pesante (ipertrofia mammaria) e possono andare incontro a problematiche estetiche, ma anche funzionali, come un fastidio alle mammelle, dolore al collo e alla parte alta della colonna vertebrale. Inoltre l’intervento è indicato nell’uomo in caso di gigantomastia. Vediamo come funziona l’intervento di riduzione del seno, quali sono i rischi e le controindicazioni e in quali casi è possibile farlo con la mutua.
Come funziona l’intervento di mastoplastica riduttiva
I chirurghi plastici possono consigliare questo tipo di intervento in caso di:
- seno ipersviluppato
- volume eccessivo del seno, sproporzionato rispetto al resto del corpo
- seno pendulo e pesante, con areole che puntano verso il basso
- dolori alla schiena dovuti al peso del seno e baricentro spostato.
L’intervento di mastoplastica riduttiva prevede l’asportazione del tessuto in eccesso, fino ad ottenere la dimensione proporzionata del seno e il tessuto mammario residuo viene rimodellato, anche senza punti esterni, per ottenere la giusta proporzione.
L’intervento dura in media 180-240 minuti e già dopo qualche settimana si potrà tornare alle proprie abitudini e si avvertità il beneficio in termini di dolori alle spalle e al collo e postura.
Riduzione seno e cicatrici
In molti casi viene utilizzata la tecnica Lejour che è una tecnica short scar: permette di ridurre il seno con un’incisione intorno al capezzolo ed una verticale al di sotto così piccola da poter essere facilmente nascosta.
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Riduzione seno, i rischi
Ogni singolo caso va valutato insieme ad un chirurgo plastico specializzato e di esperienza che potrà decidere se procedere con l’intervento di riduzione del seno oppure no. La sicurezza del paziente va sempre messa in primo piano ed è per questo che, ad esempio, che i nostri chirurghi plastici operano solo il 40% dei richiedenti, perché, da medici specialisti, mettono la sicurezza e la salute di ogni paziente davanti al desiderio estetico.
Riduzione seno mutuabile
Ci si può rivolgere presso la ASL di propria competenza per richiedere se le proprie personali condizioni possano giustificare un intervento a carico del Servizi Sanitario nazionale (la mutua) e quindi gratis.
In quali casi è possibile avere accesso ad una mastoplastica riduttiva in convenzione? Innanzitutto non è rimborsabile un intervento effettuato per mere esigenze estetiche e le indicazioni perché un intervento di riduzione del seno possa essere considerato mutabile variano di regione in regione.
In alcuni casi perché venga considerato un intervento da effettuarsi in convenzione si devono asportare almeno 500 grammi di tessuto per ogni mammella, e ci devono essere certificati medici di specialisti che dichiarano, dopo opportune analisi, visite ed esami strumentali, che il paziente soffre di un qualche disturbo legato proprio al volume dei seni: ad esempio problemi alla colonna vertebrale, al collo, un difetto di postura, ma anche seri problemi dermatologici.
Intervento riduzione seno e allattamento
L’intervento, a differenza della mastoplastica additiva, può, in alcuni casi, rendere difficoltoso un eventuale allattamento futuro, soprattutto nel caso di importanti riduzioni.
Risultati dell’intervento di riduzione seno
Il risultato dell’intervento di riduzione seno è da ritenersi permanente. Aumenti significativi di peso potranno comunque riflettersi marginalmente sul volume del seno ma non sarà possibile in alcuna maniera la riformazione di una massa consistente. La forma ed il volume del seno saranno costanti per molti anni ma potranno comunque essere influenzati dalla gravità, dall’ invecchiamento e dalla perdita di tonicità cutanea.