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Quanto spesso cambiare le protesi al seno

Quanto spesso cambiare le protesi al seno?

Quanto spesso cambiare le protesi al seno

Con quale frequenza devono essere sostituite le protesi mammarie? La maggior parte delle persone sa che le protesi mammarie non durano per sempre e devono essere sostituite ma ciò che la maggior parte delle persone non sa è la frequenza con cui le protesi mammarie devono essere rivalutate. Quanto spesso cambiare le protesi al seno, quindi?

Quanto tempo durano le protesi?

La prima cosa da sapere è che non esiste una data di scadenza fissa per tutti. La maggior parte delle protesi in silicone e soluzione salina sono approvate per 10-20 anni, ma questo non significa che bisogna sostituirle ogni 10-20 anni. Si può tranquillamente andare oltre questi intervalli di tempo e la maggior parte dei pazienti deve avere solo una o due sostituzioni nell’arco della propria vita. Il periodo di tempo dipende dal tipo di impianto ricevuto e dalla propria fisiologia e il chirurgo a cui ci si affida dovrebbe discuterne con il paziente prima di eseguire la procedura.

Un rapporto del 2011 della FDA affermava che una donna su cinque ha bisogno di sostituire le protesi mammarie dopo 10 anni per cui questo implicava che ⅘ delle donne con protesi le aveva da più di 10 anni prima di aver bisogno di una sostituzione.

E’ obbligatorio sostituire le protesi?

In ogni caso ci sono tutta una serie di segnali che potrebbero indicare la necessità di sostituire o revisionare le proprie protesi.

  • Ad esempio se, al tatto, sentiamo il seno piuttosto duro potrebbe essersi sviluppata una contrattura capsulare o essersi creato del tessuto cicatriziale indurito attorno a uno o entrambi gli impianti.
  • Si potrebbero anche percepire dei grumi duri sotto la pelle attorno all’impianto e, in quel caso, si tratta di depositi di calcio o calcificazioni. In tutti questi frangenti il chirurgo va sentito con una certa urgenza.
  • Una rottura dell’impianto è un altro motivo per cui potrebbe essere necessario sostituire le protesi. Avviene solo in una percentuale di donne compresa tra il 2% e il 12%, tra quelle che hanno protesi al silicone, ma appunto può accadere. C’è da dire che il silicone – anche di fronte ad una rottura – tende a mantenere la sua forma e a rimanere in posizione. Al contrario delle protesi a soluzione salina che, invece, una volta rotte, perdono la forma. La soluzione salina, però non è tossica e non procura dolore. Ci sono donne che non si rendono nemmeno conto che i propri impianti si sono rotti. In ogni caso se il proprio seno diminuisce di dimensioni, sviluppa noduli duri, appare irregolare o si inizia a provare dolore o formicolio, è possibile che le protesi si siano rotte ed è necessario fissare un appuntamento con il proprio chirurgo o medico di famiglia.
  • Bisognerebbe anche tenere d’occhio le increspature sulla pelle intorno al seno poiché ciò significa che l’impianto stesso è rugoso. Inoltre, con l’avanzare dell’età, gli impianti potrebbero spostarsi, soprattutto in caso di gravidanze e se si spostano di posizione, è una buona idea sostituirli. Le protesi mammarie possono anche spostarsi se si aumenta o si perde peso in maniera significativa.

Bibliografia e fonti

American Society of Plastic Surgeons

Credit Foto: Adobe free stock