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Chirurgia estetica per prevenire Alzheimer

Chirurgia estetica per prevenire Alzheimer

Alcuni studi concludono che la chirurgia estetica può prevenire l’Alzheimer

Dibattito aperto nella comunità scientifica che si interroga se la chirurgia estetica possa essere di aiuto per prevenire l’Alzheimer

Chirurgia estetica per prevenire Alzheimer

Ma davvero la chirurgia estetica è efficace per prevenire il morbo di Alzheimer? Il dibattito è aperto e parte dai risultati di alcuni studi che sembrano suggerire il ruolo della chirurgia estetica per prevenire l’Alzheimer.

Chirurgia estetica per prevenire Alzheimer

Partiamo da una ricerca condotta dalla Mayo Clinic statunitense su 250 donne che ha concluso che le donne che fanno un lifting al viso sembrano vivere 10 anni in più rispetto alle altre. Il nesso è diretto? Non necessariamente. I ricercatori precisano che la maggiore longevità potrebbe essere certamente legata ad altri fattori tra i quali però spicca anche la maggiore autostima e l’ottimismo con cui si guarda alla vita.

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In suo recente editoriale Foad Nahai, chirurgo plastico e direttore responsabile dell’Aesthetic Surgery Journal, invita ad approfondire il dibattito e ribadisce che esistono alcuni indizi a supporto della tesi che con la chirurgia plastica si invecchia meglio e che gli effetti sulla psiche possono ridurre il rischio di demenze e di morbo di Alzheimer: può, infatti, migliorare non solo lo stato d’animo dei pazienti ma anche di quelli che li circondano, per una sorta di feedback positivo dal punto di vista emotivo e sociale.

Alcuni studi, ricorda Nahai, hanno scoperto, inoltre che i giovani e le persone di mezza età che avevano dei pregiudizi negativi sull”invecchiamento e sull’età avevano maggiori probabilità di soffrire di demenze ed Alzheimer prima rispetto a chi aveva stereotipi positivi. Inoltre gli adulti che ragionavano secondo stereotipi negativi in fatto di invecchiamento ed età avevano anche una maggiore perdita di volume dell’ippocampo e un maggiore accumulo di placche amiloidi ed ammassi neurofibrillari.

Il dottor Nahai precisa: “Se i trattamenti estetici migliorano l’umore delle persone o le aiutano a combattere la depressione, se cambiare l’idea stereotipata che le persone hanno del processo di invecchiamento può portare a ridurre il rischio di Alzheimer in vecchiaia non sarebbe giusto indagare per comprendere in modo più approfondito i termini della questione?”.