
Mentoplastica additiva e arretratezza del mento
Mentoplastica additiva
Il viso necessita di armonia di proporzioni tra tutte le parti che lo compongono: fronte, occhi, naso, bocca e mento. Quando a non essere proporzionato al resto del viso è il mento ciò può dipendere da un eccessiva prominenza dello stesso o al contrario da una sua rientranza. Queste anomalie sono risolvibili chirurgicamente con l’intervento di mentoplastica. Vediamo, quindi, in che modo si interviene su un mento arretrato o sfuggente con una procedura di mentoplastica additiva.
Come funziona la mentoplastica additiva
Nel caso di arretratezza del mento, sarà necessario un intervento di mentoplastica additiva.
Questa procedura consiste nell’inserimento di un’apposita protesi davanti all’osso mandibolare al fine di aumentare la proiezione e, ove necessario, le proporzioni del mento.
Le protesi sono composte da elastomero di silicone che garantirà un risultato naturale e morbido. La scelta della forma e del tipo di protesi dipende dalla fisionomia anatomica del paziente e dalle sue preferenze, ma anche e soprattutto dalla valutazione professionale del chirurgo plastico.
La procedura si esegue mediante un’incisione di 3-4 cm a livello del solco sottomentoniero o del fornice gengivale (incisione trasversale all’interno del labbro inferiore). Successivamente verrà posizionata una protesi che permetterà al mento di essere in linea con il resto del profilo del volto.
L’intervento dura circa 60 minuti e si esegue in anestesia locale o locale con sedazione.
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Genioplastica
La genioplastica rappresenta un’alternativa all’aumento del mento con le protesi. In cosa consiste? Si tratta di una osteotomia orizzontale della sinfisi mentoniera. Il chirurgo potrà manipolare il materiale vascolarizzato nel modo migliore.
Di certo è una procedura impegnativa, non sempre indicata e che va affidata solo a chirurghi esperti.
Mentoplastica additiva, rischi
Se viene eseguito da un chirurgo estetico qualificato ed esperto, l’intervento di mentoplastica additiva è associato a pochissime complicanze. I possibili rischi includono:
- infezione,
- ematoma,
- spostamento della posizione dell’impianto,
- scarsa cicatrizzazione,
- effetti collaterali dell’anestesia.