
Addio alla calvizie con l'autotrapianto.
Uno dei problemi estetici che più colpisce gli uomini, ma anche alcune donne , è l’alopecia, o calvizie, ossia la caduta dei capelli sulla zona frontale e/o parietale della testa.
Quando ciò si verifica, l’aspetto dell’uomo che ne soffre appare meno gradevole da un punto di vista estetico, anche perché il soggetto dimostra più anni di quelli che ne ha in realtà.

La soluzione a questo inestetismo è di tipo chirurgico e consiste nell’intervento di autotrapianto.
Si tratta di un intervento che manipola i bulbi piliferi sani del soggetto, trasportandoli nelle aree colpite da alopecia, ripristinando la crescita dei capelli.
Generalmente il prelievo dei bulbi avviene nella zona occipitale (cioè posteriore) e talvolta parietale (laterale) della testa.
In concreto, le unità follicolari prelevate nella zona posteriore del capo verranno prelevate ad uno ad uno e reinserite in microscopici fori che il chirurgo avrà praticato sulla zona priva di capelli.
Si suole parlare di autotrapianto, dunque, proprio perché viene realizzato grazie agli stessi bulbi piliferi del soggetto , prelevati dal capo. Talvolta anche i bulbi piliferi del torace possono essere compatibili.
Pur trattandosi di un vero e proprio intervento chirurgico, l’autotrapianto è un intervento accessibile a tutti (ad eccezione ovviamente di casi eccezionali, come soggetti affetti da malattie incompatibili con questo e altri tipo di intervento).
L’autotrapianto, infatti, viene praticato in anestesia locale, comporta una perdita minima di sangue e risulta essere praticamente indolore, in quanto l’unico fastidio potrebbe essere rappresentato dalla somministrazione dell’anestetico locale. Generalmente il paziente-tipo è una persona tra i 30 e i 60 anni.
Vi sono tuttavia delle prescrizioni che un bravo chirurgo dovrà valutare prima di eseguire un tale intervento.
E’ assolutamente sconsigliato intervenire in caso di perdita di capelli massiccia e ancora in atto. Ciò perché finche l’alopecia non si assesta potrebbe successivamente colpire l’area trattata, con grave malcontento del paziente.
Allo stesso modo non ci si può sottoporre all’intervento se si sta seguendo una terapia farmacologica o se si ha meno di 25 anni ( proprio perché è meglio aspettare che l’alopecia si estenda definitivamente e poi intervenire). Un bravo chirurgo dovrà quindi valutare caso per caso se intervenire o meno.
Come per tutti gli interventi chirurgici, valgono rigide regole di igiene e profilassi, dovendo l’intervento essere eseguito in ambiente totalmente sterile al fine di evitare infezioni e complicanze di vario genere.